Ne è passato di tempo... circa 53 anni un innamoramento che durò appena un ventennio poi l'oblio, seppur con vari piccoli sprazzi di ritorni di fiamma.
Napoli e gli americani si erano conosciuti nel dopoguerra. Erano venuti a liberarci sbarcando prima a Salerno per poi essere colti di sorpresa quando trovarono una città già semi libera dal dominio nazista. Una città orgogliosa, indomabile come quel suo antico vessillo, il cavallo sfrenato che fu perfino il primo simbolo del calcio Napoli e poi della provincia.
Allora c'era miseria e nobilità ma soprattutto tanta bellezza e umanità. Ed è proprio questa bellezza che colpì il popolo statunitense che insieme all'ottimo cibo (come non citare la pizza ?!) ne fecero il centro ideale per collocare un ricco filone cinematografico. Un filone che durò circa un ventennio! (leggi l'articolo "quando l'america parlava napoletano" cliccando qui)
Recentemente la stampa britannica come il THE GUARDIAN ha dato molta attenzione alla città di Napoli dal punto di vista dell'immagine turistica e ora sembra che anche quella americana si stia ravvicinando.
Il 9 gennaio 2016 l’Ambasciatore Usa in Italia John Phillips, annoverato dal National Law Journal nella lista dei cento avvocati più influenti degli Stati Uniti, ha fatto visita a ercolano. Vesuvio e Osservatorio Vesuviano le due tappe principali di questo mini tour del quale Phillips sembrerebbe essere rimasto decisamente soddisfatto. «Questa terra è davvero speciale» avrebbe infatti dichiarato l’ambasciatore al termine della visita.
L'ambasciatore John Phillips ricevuto dal sindaco di Ercolano |
Qualche settimana dopo, come dicevo è la stampa americana ad occuparsene
e si scomoda nientemeno il famoso quotidiano New York Times che celebra
Napoli ed Elena Ferrante "scrittrice italiana dall'identità che ancora oggi è per tutti un' enigma e autrice di diversi best sellers tra cui "L'amica Geniale"
Ann Mah, giornalista del suddettto giornale, è andata alla scoperta di Napoli, dei luoghi narrati dalla scrittrice italiana e simbolo della città partenopea."
"Ero arrivata a Napoli senza una guida o una mappa, alla ricerca di un quartiere scapigliato di "muri scrostati" e "porte graffiate", dove la "grigia misera" degli edifici si scontra con la passione e la repressione dei personaggi della scrittrice. Armata solo con la sua serie di romanzi napoletani, ero alla ricerca di una città che - attraverso quattro volumi pesanti, best seller sia negli Stati Uniti e in Italia - era diventato un personaggio stesso: pericolosa, sporca e seducente, il luogo che tutti desiderano lasciarsi alle spalle, un luogo che non si può scuotere.
Come ho scoperto durante una visita nel mese di settembre, la serie di libri ha offerto una vista unica di questa città complicata, ti porta lontano tra i luoghi turistici più famosi e aiuta a spiegare le divisioni sociali, economiche e geografiche della città. Per vedere la Napoli della signora Ferrante è quello di osservare Napoli come un nativo."
Ann Mah decide di intraprendere un viaggio attraverso i luoghi che ci raccontano la vita di Elena Greco e Raffaella Cerullo, Lenù e Lilanei romanzi della Ferrante, nate in un quartiere difficile di Napoli, caratterizzato da povertà, mafia e violenza. Linù e Lila sono ragazze molto diverse, ma accomunate da un unico desiderio, "varcare i confini del quartiere alla scoperta di una presenza invisibile, una vaga memoria blu: il mare."
La sua passeggiata si sposta poi nel cuore del centro storico di Napoli, Spaccanapoli, che attraversa il cuore della città, fino a giungere alla vista del Golfo e spiegandosi finalmente perché della voglia di Lenù e Lila di evadere dal loro quartiere solo per ammirare quello spettacolo
spaccanapoli |
Attraversa poi luoghi ancora più importanti per i personaggi del romanzo e per la stessa Elena: Piazza Municipio, dove il padre di Elena lavorava come facchino, il Rettifilo, dove Lila acquista il suo abito da sposa e il Liceo Garibaldi, la scuola di Elena.
"La sua interpretazione di Napoli non è solo una cartolina - è un mosaico di emozioni forti e dirompenti",ha detto la signora Siniscalchi, la sua guida, dei libri. "Lei dà un'eccellente descrizione di tutte le opportunità perse da ogni singola generazione nel sud Italia. Quando ho finito l'ultimo libro, ho pianto".
Si dirige poi a Rione Luttazzi, ne descrive il degrado e nota quanto il mare da li sia un'utopia, ma non le risulta difficile immaginare Elena e il quartiere di Lila.
piazza dei Martiri, chiaia. |
Poi è la volta dell'eleganza di Chiaia, quartiere benestante, alla ricerca del negozio di scarpe di Lila, Solara, ma si imbatte nella boutique di Salvatore Ferragamo.
Il suo viaggio si conclude con la testimonianza di Annamaria Palermo, professoressa dell' Università di Napoli L'Orientale, nata da una famiglia borghese, ma che si è identificata nei racconti della Ferrante.
La signora Siniscalchi continua con il racconto della lotta delle protagoniste contro la camorra e le violenze e afferma: "La camorra è parte della nostra storia. Per crescere a Napoli è una lotta ogni giorno".
Dalla casa di Annnamaria Palermo, a Posillipo, Ann Mah non coglie questo disagio, questa lotta continua e pensa che da li la criminalità organizzata è un qualcosa di estremamente distante.
"Davanti a me, il golfo scintillava, una distesa ondeggiante di blu ricoperto dalla massa incombente del Vesuvio. Da qui, il rione era completamente scomparso."
Il quartiere di Posillipo |
Di queste settimane invece è il video realizzato dalla Tv americana, la CNM in cui la reporter accompagnata da una guida turistica abilitata mostra al suo pubblico le bellezze e il folklore di Napoli ! Per vedere il video clicca qui
Fabio Comella Guida turistica abilitata nella regione Campania
Tour e visite guidate
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