Probabilmente non se lo sarebbe aspettato. E forse neanche i suoi stessi concittadini.
Un "amore senza fine", come la sua canzone, si è rivelato quello dei napoletani per il cantante partenopeo Pino Daniele.
Flash mob , nella piazza principale, quella del popolo. Una piazza Plebiscito gremita di centinaia e centina di persone . Canti, lacrime qualcuno l'ha chiamata "sceneggiata napoletana" il senso ovviamente non è proprio positivo...Neanche la morte frena il disprezzo.
Un omaggio che è iniziato dai trasporti, funicolari e metropolitane che in filodiffusione trasmettevano le sue canzoni tra cui "Napule è ".
E questa è Napoli, un popolo, una città che si commuove , si rattrista in toto, che esprime il suo dolore. Chi a casa, chi nel suo ufficio, chi in piazza...non ha importanza se siamo "teatrali" ma se il teatro è farsa, le lacrime quelle napulitane sono vere. Magari sono difficile da comprendere per chi non sa cos'e l'attaccamento alla propria terra...Alle proprie radici...Nemici nella loro patria.
Ma forse non è colpa loro se non conoscono parole come solidarietà o sensibilità o altruismo...forse siamo noi napoletani da "sceneggiata " quelli fatti male...Quelli che corrono se il vicino di casa sta male e che sono disponibili a perdere 5 minuti per un caffè con un amico.
E allora ecco la doppia cerimonia. A Roma la prima, a Napoli la seconda nella basilica di San Francesco di Paola. Prima di lui solo un principe, quello della risata ,ebbe sto privilegio, Antonio De Curtis in arte Totò.
Le sue ceneri ancora oggi esposte al Maschio Angioino, sono meta di pelligrinaggio dai numerosi cittadini che vanno a rendergli omaggio. Oggi più di prima si fischiettano o canticchiano le sue canzoni . Pino sembra diventato un fenomeno già lo era , eccelleva nella sua arte, la musica
C'è da capire perchè . Nei blog dei denigratori si legge dei "soliti eccessi dei napoletani" Io invece la chiamo consapevolezza. Napoli ha compreso la perdita di un grande artista che ha fuso la musica jazz con le tonalità mediterranee e il linguaggio del suo popolo. Ma sopratutto , con mestezza stiamo realizzando che perdiamo pezzi . Pezzi di Napoli, "piezz e cor". Pezzi che la socetà odierna ,con i suoi media, sta piano piano sostituendo con pezzi "napolesi" Neomelodici, ex neomelodici giornaliste/i che invece di diffondere la nostra arte e cultura aiutano ad alimentare ignoranza e stereotipi.
E' nostro compito allora tenere viva la memoria storica per non dimenticare ed avere consapevolezza dell'essere napoletano. E allora un lungo elenco , Totò, Eduardo, Massimo, Peppino, Caruso, Sergio Bruno e tanti altri ancora.
Presto una piazza o una via dedicata a te Pino, e tu , con noi diventerai immortale.
Dott. Fabio Comella, Guida turistica abilitata nella regione Campania
DISCOVERIG NAPOLI
Toure e visite guidate
www.campaniaguidedtours.com
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